Roberto Bramani Araldi

Agenda dei Poeti 2004
Prolusione

Il consueto avventuroso momento della lettura delle centinaia di opere presentate a questo Concorso Poetico viene vissuto con un pizzico di sgomento e di sensazione d’inadeguatezza, soprattutto di fronte alla difficoltà di determinare una classifica fra molte composizioni di grande valore per le quali la scelta dell’una comporta automaticamente la percezione di commettere ingiustizie nei confronti delle altre, ma, nel momento nel quale si opta per una differente soluzione, privilegiando proprio una di quelle relegate a ruoli sì importanti, ma inferiori comunque nell’ordine preferenziale, la medesima sensazione si ripropone con pari intensità, producendo sconforto e frustrazione, poi, alfine, si scioglie ogni riserva e…. si stila la classifica!

 Ma, al di là di queste considerazioni quali/quantitative, questa volta mi sono posto anche un ulteriore intento statistico: mi sono chiesto quale fosse il tema dominante che attraversava le liriche, dove si focalizzasse in misura maggiore la fonte d’ispirazione dei poeti partecipanti alla rassegna.

 E’ stato molto facile individuarlo, il tema prediletto è, di gran lunga, l’amore.

Ma non solo l’amore per una persona verso la quale si nutrono i sentimenti della passione più o meno giovanile, bensì l’amore nella completezza di tutte le sue accezioni.

 Quindi la somma di tutti gli amori, da quello per i genitori, per i figli, per gli amici, per la natura, una specie di abbraccio completo rivolto al mondo che ci circonda, pur nell’emergente contrasto fra il desiderato e il reale, tanto spesso ingrato e fonte di delusioni, allorché emerge l’ineluttabilità di eventi contrari alla concezione di un mondo idealizzato, che si vorrebbe perfetto, alla luce, però, di quel particolare filtro rappresentato dalla nostra personalissima visione di idealità.

 Questo travolgente anelito che permea la poesia non fa che confermare l’importanza della visione dell’esistenza da parte del poeta, che eleva il suo canto senza alcun intento propedeutico manifesto, ma così facendo lancia un messaggio, con la speranza, questa sicuramente, di scagliare un ciottolo in acqua affinché i cerchi da esso provocato possano allargarsi sempre più contribuendo a generare un mondo migliore.

 Certo di tutti gli amori, il più suggestivo, per le sue complicazioni e per il grande afflato di cui è permeato, è l’amore tra una donna e un uomo la componente predominante, forse perché come afferma il mio adorato Proust: “per scatenare quella tristezza, quel sentimento d’irreparabile, quelle angosce che preparano l’amore ci vuole il rischio di un’impossibilità”;

ecco, nella somma degli opposti, nel senso di non poter conseguire, nella capacità, innanzi tutto, di aprirsi per lasciare libero cammino alla policromia del sentimento di abbandono per un altro essere umano, prescindendo dall’egoismo del possesso, si può trovare uno degli elementi di significato dell’esistenza e di sublimazione dello spirito interiore.

 E in questo i poeti che qui hanno profuso le loro opere hanno fornito una prova sicuramente tangibile.

Roberto Bramani Araldi

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