Agenda dei Poeti 2004
Prolusione
Il consueto
avventuroso momento della lettura delle centinaia di opere
presentate a questo Concorso Poetico viene vissuto con un pizzico di
sgomento e di sensazione d’inadeguatezza, soprattutto di fronte alla
difficoltà di determinare una classifica fra molte composizioni di
grande valore per le quali la scelta dell’una comporta
automaticamente la percezione di commettere ingiustizie nei
confronti delle altre, ma, nel momento nel quale si opta per una
differente soluzione, privilegiando proprio una di quelle relegate a
ruoli sì importanti, ma inferiori comunque nell’ordine
preferenziale, la medesima sensazione si ripropone con pari
intensità, producendo sconforto e frustrazione, poi, alfine, si
scioglie ogni riserva e…. si stila la classifica!
Ma,
al di là di queste considerazioni quali/quantitative, questa volta
mi sono posto anche un ulteriore intento statistico: mi sono chiesto
quale fosse il tema dominante che attraversava le liriche, dove si
focalizzasse in misura maggiore la fonte d’ispirazione dei poeti
partecipanti alla rassegna.
E’
stato molto facile individuarlo, il tema prediletto è, di gran
lunga, l’amore.
Ma non solo
l’amore per una persona verso la quale si nutrono i sentimenti della
passione più o meno giovanile, bensì l’amore nella completezza di
tutte le sue accezioni.
Quindi
la somma di tutti gli amori, da quello per i genitori, per i figli,
per gli amici, per la natura, una specie di abbraccio completo
rivolto al mondo che ci circonda, pur nell’emergente contrasto fra
il desiderato e il reale, tanto spesso ingrato e fonte di delusioni,
allorché emerge l’ineluttabilità di eventi contrari alla concezione
di un mondo idealizzato, che si vorrebbe perfetto, alla luce, però,
di quel particolare filtro rappresentato dalla nostra personalissima
visione di idealità.
Questo
travolgente anelito che permea la poesia non fa che confermare
l’importanza della visione dell’esistenza da parte del poeta, che
eleva il suo canto senza alcun intento propedeutico manifesto, ma
così facendo lancia un messaggio, con la speranza, questa
sicuramente, di scagliare un ciottolo in acqua affinché i cerchi da
esso provocato possano allargarsi sempre più contribuendo a generare
un mondo migliore.
Certo
di tutti gli amori, il più suggestivo, per le sue complicazioni e
per il grande afflato di cui è permeato, è l’amore tra una donna e
un uomo la componente predominante, forse perché come afferma il mio
adorato Proust: “per scatenare quella tristezza, quel sentimento
d’irreparabile, quelle angosce che preparano l’amore ci vuole il
rischio di un’impossibilità”;
ecco, nella
somma degli opposti, nel senso di non poter conseguire, nella
capacità, innanzi tutto, di aprirsi per lasciare libero cammino alla
policromia del sentimento di abbandono per un altro essere umano,
prescindendo dall’egoismo del possesso, si può trovare uno degli
elementi di significato dell’esistenza e di sublimazione dello
spirito interiore.
E
in questo i poeti che qui hanno profuso le loro opere hanno fornito
una prova sicuramente tangibile.
Roberto Bramani Araldi
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