Roberto Bramani Araldi

CoronavirusAttoQuarto

60 MILIONI D’ITALIANI IMPRIGIONATI. SONO INNOCENTI! – ATTO QUARTO “Sciòra Maria, ma che piacere vederla in forma perfetta: non è che la clausura le faccia proprio male, o sbaglio?” “Veramente mi devo ripetere: non ne posso più! Comunque non mi sono ammalata e non mi hanno fatto fuori!” “Sciòra Maria, quella frase era sarcastica, indirizzata al prof. Antonelli che si era permesso di prendere in giro la giornalista e gli italiani al completo prendendo, come dice il proverbio “fischi per fiaschi”. Capisco che la satira talvolta non venga ben compresa, ma in quel caso mi sembrava chiaro l’aspetto provocatorio. Se lei l’ha presa in senso letterale ha sbagliato, mi spiace dirlo così brutalmente. I medici e gli infermieri che si sono prodigati allo stremo per salvare vite, pur in condizioni estremamente difficili, senza un sufficiente numero di letti di terapia intensiva – parleremo poi anche di questa necessità – talvolta privi delle più sofisticate protezioni individuali – i cosiddetti DPI, dispositivi di protezione individuale – tanto da rischiare la vita, infatti ci sono state molte perdite fra le loro fila. Li hanno chiamati eroi, non userei questo termine, setacciato a piene mani nel vaso della retorica: hanno dato tutto sé stessi con serietà, con abnegazione, nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della loro professione, nel rispetto della missione loro affidata. Semmai, per l’ennesima volta, occorre sottolineare le colpe di chi li ha mandati allo sbaraglio, non fornendo le protezioni indispensabili, tenendo presente le alte concentrazioni riscontrabili nelle persone malate in modo molto grave: sarebbe come se gli operatori di una centrale nucleare dovessero lavorare oggi senza alcuna cautela come fece Madame Curie, la vincitrice di due Premi Nobel all’inizio del ventesimo secolo e scopritrice del Polonio e del Radio, elementi radioattivi che la condussero alla morte nel 1934 per anemia aplastica provocata quasi certamente dal maneggiamento continuo di sostanze radioattive praticamente senza protezione, dato che allora non si conosceva la pericolosità delle radiazioni. Questa lunga digressione per significare, di nuovo, la colpevole responsabilità di governanti che, anche in questo caso, si sono macchiati del reato di assassinio di stato nei riguardi di codesti operatori sanitari costretti ad agire non adeguatamente protetti”. “Adesso ho capito meglio, ma se le cose stanno così, perché nessuno dice niente e sembra anzi che tutto proceda in pieno accordo con l’operato del governo?”. “Sciòra Maria, non voglio ripetermi, ma abbiamo una pletora di cosiddetti esperti che ruotano intorno a chi dovrebbe governare e invece si para le spalle dietro i loro pareri, quasi sempre contradditori, quasi sempre infarciti di non decisioni, se non quella scontata dello stare distanti e d’indossare le mascherine. Mi sono stancato di ricordare i dati numerici della nostra popolazione di fronte al contagio: 59 milioni e 800 mila italiani non hanno nulla, ma sono bloccati in ogni attività. Mi dirà, ma come fanno a costringere una massa così enorme di persone a farsi schiavi? Semplice e ovvio: con la paura, con la paura della paura. Ora ne hanno inventata un’altra. Attenti che i contagi e i decessi stanno calando, se non fate quello che vi diciamo, l’epidemia potrebbe ripartire e fare ancora più danni di prima e allora saremmo costretti, per il vostro bene sia chiaro, ad inasprire ulteriormente le limitazioni. Ma stiamo scherzando? Non siamo affatto usciti dalla prima fase, i numeri non mentono mai, sciòra Maria, se lo ricordi, mai. Comunque glielo ricordo ancora: in quarantena a Codogno abbiamo avuto il 4% di contagiati, ripeto in quarantena, trasferendo il dato all’intera Lombardia si arriva a 400.000 contagi: ma davvero si pensa con 150.000 contagi in tutta Italia che il fenomeno contagio sia finito? Ringraziamo se staremo al valore di 200.000. Sembra che ci sia un gusto particolare a rifilare frottole – mi rifiuto di chiamarle fake-news, abbiamo una lingua fantastica, l’italiano, con infinite sfumature, non vedo perché si debbano usare termini non unici, bensì sostitutivi – una dietro l’altra da parte degli esperti virologi: mi passa l’acronimo EVI – Esperti Virologi Incapaci -? Ne avessero indovinata una! Guardi che questi fenomeni hanno a più riperse affermato che gli animali sarebbero stati esenti dal virus. Centro perfetto, davvero bravissimi. Nello zoo del Bronx, a New York USA, il 5 aprile è stata riscontrata la positività al Covid19 di una tigre, in seguito altri sette felini sono stati trovati positivi. Stanno benone, eccetto un po’ di tosse in fase di risoluzione. Sembra che abbiano contratto il virus da un addetto del parco E adesso le passo una bella notiziola sulle cause di decesso e sulla necessità di terapia intensiva. Un po’ prima abbiamo dissertato sulla non risposta del prof. Antonelli sul repentino calo dei degenti in terapia intensiva, pur non diminuendo i contagi. Gira da pochi giorni un documento medico che viene dal dottor Giampaolo Palma dell’Humanitas Research Hospital di Rozzano Milano, punto di riferimento a livello internazionale, dal titolo inquietante ERRORE DIAGNOSTICO SCOPERTO SOLO DOPO 50 AUTOPSIE. Errore diagnostico? Di chi? Ma da parte dei nostri EVI, purtroppo. Non voglio entrare in dettagli clinici, ma sembra che il virus generi una Tromboembolia Venosa Generalizzata. Il virus danneggia i vasi, l’apparato cardiovascolare e solo dopo arriva ai polmoni! Ecco perché sono precipitate le richieste di terapia intensiva! E’ inutile, mi ha spiegato un medico, riempire di ossigeno gli alveoli che hanno i capillari danneggiati. Ma quello che è ancora più sconcertante è che sia possibile curarsi a casa con farmaci di facile accesso, come antiinfiammatori e cortisonici. Sempre secondo l’Humanitas gli ospedali Sacco di Milano, San Gerardo di Monza e Sant’Orsola di Bologna stanno adottando queste terapie che sembra stiano fornendo ottimi risultati. Ma come è possibile che se siano accorti solo adesso? Sembra grazie alle autopsie eseguite al Giovanni XXIII di Bergamo e al Sacco di Milano che sia stato possibile accorgersi che la polmonite interstiziale non c’entrava per niente: si è trattato di un errore diagnostico. Evviva dunque a chi ha voluto fare le autopsie e non bruciare i cadaveri! Non voglio trarre conclusioni affrettate, ma di certo lo scenario muta pesantemente e se la comunità scientifica internazionale, come sembra stia facendo, seguirà queste indicazioni terapeutiche potremmo sconfiggere in tempi molto rapidi l’epidemia, senza aspettare l’invocato vaccino, agognato anche dai no-wax, con buona pace di Bill Gates, il quale propugna l’obbligo vaccinale per il coronavirus, avendo molteplici e pesanti interessi in svariate industrie farmaceutiche, secondo la documentata e spietata denuncia di Robert F. Kennedy del 11/13 aprile 2020 su Childrenhealthdefence, cercando di omettere la sperimentazione sugli animali – non dimentichiamo che dopo l’epidemia di SARS venne messo a punto un vaccino, provato sugli animali, che sembrava promettente, salvo provocare poi, a contatto con il virus, una devastante reazione immunitaria che portava ad infezioni polmonari letali -”. “Ma insomma, secondo lei siamo nelle mani di gentaglia che, da qualsiasi lato la si guardi, vogliono farci del male, vogliono ridurci in schiavitù, facendoci fare cose che non vorremmo, solo con lo straccio rosso davanti al naso, come fa il torero con il toro?”. “Sciòra Maria, tenga presente che lo schiavista non potrebbe farlo impunemente se non ci fossero due condizioni fondamentali: la protezione di chi possiede il potere di modulare leggi inique a suo favore e, purtroppo, la condiscendenza di chi sta per diventare schiavo. Recentemente ho intervistato una persona, la quale mi ha detto candidamente che a lui sta bene così, anche se la clausura va avanti ancora per mesi, basta non avere rogne. Ma, gli ho obiettato, se l’economia va a rotoli e s’incomincia ad avere problemi anche per mangiare, se la gente potrà morire di fame o di follia, come afferma lo psichiatra Alessandro Meluzzi, come pensa di affrontare l’emergenza? La risposta non si è scostata di molto: vedremo, semplicemente. Mi sembra evidente la predisposizione a diventare schiavo. Guardi che sono in tanti, troppi che la pensano così, non dico che siamo tornati ai tempi del “O Franza o Spagna, basta che se magna” di Francesco Guicciardini – sempre che l’abbia veramente coniata e detta agli albori del 500 -, ma ci siamo molto vicini. Beniamino Franklin affermò che “Coloro che baratteranno la libertà per una sicurezza temporanea, non si meritano né la libertà, né la sicurezza”: parole oltre che appropriate anche applicabili alla situazione odierna. Ci sono interessi enormi alle spalle del virus, della possibilità di sfruttarlo per fini affatto nobili: pensi alle mascherine, che affare incredibile, miliardi e miliardi prodotte e vendute. Perché molte Aziende del settore tessile si sono convertite a fabbricarle? Per ragioni umanitarie, visto che ne hanno donate qualche decina di migliaia? Ma per favore! Quando un responsabile del marketing vuole lanciare un prodotto, fra le altre scelte atte a promuoverlo, intraprende l’azione di donarlo ad alcuni luoghi di vendita mirati con il fine di lanciarlo attraverso la prova sul campo. Qui il campo era già predisposto, arato e seminato per bene, perciò utili a man bassa senza neanche fare lo sforzo di vendemmiare! Stessa cosa si preannuncia per il vaccino: dalla denuncia di Kennedy appare implicato Bill Gates. Crediamo lo faccia per ragioni umanitarie? C’est une affaire, come dicono i francesi, da miliardi di dollari. Lui lo vorrebbe imporre suggerendo addirittura di tracciare i vaccinati con un microchip sottopelle: spero che sia la solita bufala, perché se fosse vero andrebbe internato in un ospedale psichiatrico per pazzi furiosi, installato sulla luna, o altro pianeta a scelta”. “Comunque adesso avremo l’inizio della fase due, riapriranno le fabbriche, potremo incontrare i parenti, insomma dovremmo ripartire a vivere più liberi, dovrebbe riprendere quella vita di tutti i giorni che prima ci sembrava scontata, senza valore, e adesso ci appare come il raggiungimento dell’araba fenice”. “Sciòra Maria, ma l’ha letto il decreto? Non sia ingenua, come le succede abbastanza spesso. Non è cambiato praticamente nulla. Tutto è demandato ad una nuova data: il 18 maggio, giorno nel quale, con estrema probabilità, si rimanderà ad altra data con l’intento, neppure nascosto, di prolungare sine die le pastoie che ci affliggono ormai dal 24 febbraio. Cosa è cambiato? Innanzi tutto l’ennesimo modulo di autocertificazione, finalmente non se ne poteva più del modulo 4, abbiamo, era ora, il quinto - guardi che sto satireggiando, non lo prenda per un’affermazione, mi raccomando! -, poi hanno aperto le fabbriche, non tutte, per carità, a pelle di leopardo con tutte le conseguenze nefaste che ho già elencato nell’atto terzo. Ma è così difficile capire che se si vuole realmente far ripartire l’economia si deve ripartire tutti insieme? Sembra il problema della quadratura del cerchio, irrisolto dai matematici per secoli. Cacciari, il filosofo, al quale le televisioni che contano, quelle che fanno opinione, quelle che ci stanno lobotizzando – ci stanno lavando, o levando se preferisce, il cervello - dopo 17 giorni di sordina lo abbiamo rivisto e ha detto in modo chiaro, perentorio, che bisogna finirla con i mezzucci, che se vogliamo veramente riprenderci dobbiamo far ripartire l’economia tutta assieme, dobbiamo convivere con il virus, dobbiamo convivere con il pericolo di ammalarci e quelli che si ammalano devono essere curati nelle strutture ospedaliere, senza aspettare che arrivi il rischio zero. Se lo aspettiamo, arriverà di certo, ma nel frattempo la nostra economia sarà distrutta e saremo allo sfascio, chi non capisce questo è un pazzo scatenato da internare – sue parole queste ultime -! Semplicemente fantastico per la sua ovvietà: ma è possibile che con 400 esperti di tutti i tipi non si arrivi a comprendere concetti talmente evidenti da apparire elementari? Apriamo una parentesi: provi a chiedersi chi li paga tutti questi esperti, un nome a caso: posso suggerirlo? Noi, sempre noi, con le tasse che ci vengono applicate con un puntiglio eccezionale, l’unica cosa che fanno bene, senza deflettere un momento – del resto da lì arrivano anche i loro lauti stipendi, perbacco! -. Vorrei anche capire perché dobbiamo avere 945 parlamentari – 630 deputati, 315 senatori - e abbiamo bisogno di mettere a capo del governo un esterno – anche imbroglione, non dimentichiamolo – che va poi a scritturare altri esperti per non decidere nulla se non di confinarci in prigione per settimane, per mesi. Torniamo ai cambiamenti. Alcuni tipologie merceologiche hanno avuto il permesso di riprendere l’attività dal 4 maggio con protocolli rigidissimi per il funzionamento. Ma questi esperti hanno mai allungato la punta dell’alluce in uno stabilimento di produzione? Ma come si può pensare di tenere la distanza di uno o due metri fra i lavoratori che devono svolgere sovente operazioni gomito a gomito? Di obbligarli alla mascherina per svolgere lavori impegnativi, faticosi, per i quali si suda copiosamente specialmente nei mesi estivi? Di costringere gli autisti degli autotreni che caricano e scaricano le merci a rimanere in cabina per delle ore? Di dedicare servizi igienici appositi solo per loro? Di limitare l’ingresso ai visitatori, intendendo per tali le imprese esterne di pulizia e manutenzione? Di sanificare, dopo ogni turno di lavoro, le tastiere, gli schermi, i mouse dei PC sia negli uffici, sia nei locali produttivi, oltre naturalmente ogni ambiente? Di obbligare tutti i lavoratori che condividono spazi comuni all’utilizzo di una mascherina chirurgica? Di contingentare l’accesso e la sosta alle mense aziendali per un tempo ridotto - forse verrà consigliato l’uso di imbuti per facilitare l’ingerimento degli alimenti -? Di rimodulare gli spazi di lavoro con il riposizionamento delle postazioni di lavoro? Su quest’ultimo punto occorre veramente proporre a chi l’ha formulato un corso accelerato nella scuola dell’obbligo, con la speranza che riescano a superare almeno l’esame di prima elementare. Ma si rendono conto dei costi iperbolici che soluzioni del genere avrebbero qualora le Aziende li adottassero? C’è da sperare che tali suggerimenti vengano ignorati, altrimenti alcune Aziende potrebbero decidere di non riaprire e di cessare l’attività immediatamente. Guardi che le dico questo perché nella mia professione, oltre ad avere responsabilità dirette sulla gestione di otto stabilimenti italiani oltre ad una decina di esteri, avrò visitato centinaia di stabilimenti dei più vari indirizzi merceologici, non sono mai stato un pescecane della finanza che sta inchiodato alla sua sedia a consultare quattro numeri, quindi so quel che dico! Altro cambiamento fondamentale: la mobilità. Si possono incontrare i congiunti – qui è già esplosa una lunga diatriba su cosa s’intenda per congiunti, evitiamo per carità di patria di fare ulteriori commenti – entro i confini della regione, ci si può spostare, sempre entro i medesimi confini, solo per motivazioni di urgenza e necessità – quindi tutto come prima -: come si fa a controllare se uno sconfina? Ma è semplice, con le sanzioni! Si sguinzagliano Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili Urbani, Protezione Civile e chi più ne ha più ne metta e si multa con la massima severità, dato che in un regime poliziesco l’unica cosa che conta è punire! Se tutto questo spiegamento di forze fosse stato impiegato, invece che ad inseguire qualche poveraccio che non rispetta i confini o non porta la mascherina, per combattere la malavita, oggi non avremmo più mafia, camorra, sacra corona unita, ‘ndrangheta e mettiamoci pure qualche altra organizzazione criminale che posso aver dimenticato. Quando faccio queste valutazioni mi lascio assalire dallo sconforto e mi limito a declamare Leopardi: “O natura, o natura perché non rendi poi quel che prometti allor, perché di tanto inganni i figli tuoi?” “E’ tutto qui, oppure ci sono altre cose che non mi ha detto?”. “Dimenticavo di dire che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre, che gli esami di maturità vedranno l’abolizione degli scritti: ci saranno solo gli orali. Anche qui mi domando se hanno inserito la spina prima di accendere il computer. Un po’ di anni fa quando si facevano gli scritti si veniva inseriti in banchi distanziati di parecchi metri per evitare che qualcuno copiasse: non si poteva fare la stessa cosa oppure adesso gli studenti compilano i loro elaborati uno sulle ginocchia dell’altro? Evitiamo di spargere sale sulle ferite per la ripresa a settembre delle scuole: ma se i genitori riprendono a lavorare, i figli dove li mettono con la chiusura di qualsiasi centro che potrebbe accudirli - oratori, ecc. -? Veniamo allo sport, altro tasto dolente. Ora possono allenarsi gli atleti professionisti per le discipline individuali. Evitiamo di capire perché sono escluse le discipline di squadra, perché se si citano gli assembramenti stiamo semplicemente fuori di testa e rientriamo nella casistica di Cacciari. Solo i professionisti. Che cosa rappresentano in termini percentuali sulla massa enorme di praticanti dello Sport per Tutti? Evitiamo di fornire numeri, ci sarebbero troppi decimali dopo lo zero e la virgola. Si obietterà che per loro è concesso – evviva, alleluia!!! – di fare attività motoria anche lontano da casa. Perfetto: uno che tira di scherma, che fa sport come judo, pugilato, atletica con attrezzi, nuoto, ecc. corre, corre su e giù, avanti e indietro e così pratica lo sport che gli piace, che lo appassiona. Perbacco come si fa a non capirlo, come si fa a non dare una mano di comprensione al governo? Solo critiche infondate, perbacco – sto satireggiando, sia chiaro! -”. “Insomma secondo lei non c’è nulla di buono in quello che fa il governo: poche decisioni, la maggior parte sbagliate. Mi scusi, ma non le sembra di esagerare? Se c’è una che non ne può più di stare tappata in casa sono proprio io, ma un briciolo di fiducia nella autorità devo averla altrimenti andiamo verso l’anarchia, dove tutti fanno quello che vogliono, non le pare?”. “Sciòra Maria, precisiamo subito che il termine anarchia ha assunto il significato di caos, confusione suprema. Non è così. L’anarchia come propugnata da Pierre Proudhon è un movimento basato sull’autonomia e la libertà degli individui, in contrapposizione al potere costituito, certamente per l’uomo consapevole, quindi non è prerogativa di caos. Ma evitiamo di addentrarci in valutazioni politico/idealiste e rimaniamo ai casi nostri. Quando a scuola viene dato un problema da risolvere, è fornita una seria di dati che, tutti – sottolineo tutti – servono alla sua soluzione. In questo caso chi ci governa ha preso in esame un solo dato: quello medico. Il fattore medico, i contagi, le strutture, le cure sono fondamentali, ma se ci si muove solo in quella direzione il problema Italia non sarà risolto mai. Un politico che non sia un impreparato e non pensi solo ai consensi e ad evitare rogne, come diceva quel signore di cui parlavo prima, deve valutare, esaminare tutti i dati che costituiscono la base per la soluzione del problema, altrimenti non sta esercitando il ruolo per il quale è stato messo in quel posto, sta solo scaldando la poltrona, fuggendo dalle responsabilità che l’incarico gli impone. Sta solo lì la crisi del nostro splendido Paese, nell’incapacità di svolgere il compito affidato assumendo decisioni anche impopolari, ma indispensabili per consentire di percorrere una rotta che porti al salvataggio della nave: così la si sta lentamente affondando. Comunque guardi che io posseggo una ricetta sicura per avere contagi zero, ricoveri zero in un arco ridottissimo di tempo, un mese al massimo. Come? Basta ordinare alle industrie in grado di produrle 60 milioni di campane di vetro, infilarci in ognuna un singolo italiano “et voilà les jeux sont faits” il problema è risolto. C’è da dire che più o meno è quello che hanno tentato di fare in questi due mesi, ma goffi come sono, hanno fatto solo disastri! Pensare che questo Paese possa contare su politici di alto livello è come pensare di essere sull’isola dell’Utopia di Tommaso Moro – Thomas More, più correttamente – che, proprio per la sua etimologia, è l’isola che non c’è: non ci sono speranze, purtroppo, di rinsavimento. Si andrà avanti così, alla giornata, l’epidemia si risolverà anche per quello che ho riferito prima sulla scoperta diagnostica dell’Humanitas e del protocollo messo a punto dall’Ospedale Sacco: c‘è la possibilità di curare e di far guarire la gente e di smettere di farla morire. Allora, forse, cesseranno di schiavizzarci – Albert Camus affermava che l’uomo non dovrà essere né vittima né carnefice, io non vorrei vivere da schiavo - e ho deciso d’interrompere le chiacchierate con lei, sciòra Maria, per una ragione semplicissima: come dice il prof. Gabriele Scaramuzza, docente fino a pochi anni fa di Filosofia Estetica all’Università degli Studi di Milano, non mi affascina, né diverte essere Vox clamantis in deserto – la voce di colui che grida nel deserto -. Possibile che le uniche esternazioni affidabili e consapevoli derivino dai filosofi? Dobbiamo forse ipotizzare una Società retta dai Sette Savi di Platone? Sciòra Maria, arrivederci, speriamo in un mondo rinsavito, ma ci credo molto, molto poco. Arrivederci, anzi addio, sciòra Maria. 28 aprile 2020

Roberto Bramani Araldi

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