Roberto Bramani Araldi

CoronavirusAttoQuinto

60 MILIONI D’ITALIANI IMPRIGIONATI. SONO INNOCENTI! – ATTO QUINTO “Ma cosa ci fa lei qui, non mi aveva detto che se ne sarebbe stato per i fatti suoi e non avrebbe avuto più voglia di commentare gli avvenimenti del nostro Paese, oppure sbaglio? Non è che si sia pentito e sia tornato indietro? Ma questa non è incoerenza – mi perdoni il parolone, ma l’ho imparato ascoltando la TV e mi è piaciuto, ho anche capito cosa vuol dire e lo uso!-”. “Sciòra Maria, avevo deciso in completa serenità di spirito di arrendermi all’ineluttabile, al conformismo imperante, alla visione distorta delle politiche dei nostri governanti – badi bene definire politiche costituisce un enorme atto di coraggio, anzi un’assurda emissione di una cambiale di fiducia che le azioni sinora condotte non dovrebbero avallare neppure da lontano -, alla dittatura imperante nel Paese Italia, anche se la maggior parte dell’italica gente sembra non accorgesene oppure appare disposta ad accettarla, convertendosi senza protestare più di tanto da cittadini in sudditi. Ma alcuni eventi mi hanno portato ad esprimere ancora delle opinioni in merito, forse per un naturale senso esasperato della giustizia, che ora viene calpestata come forse non era avvenuto mai dai tempi della dittatura fascista. Vede una delle vicende che mi ha fatto rimanere basito è stata la feroce presa di posizione di una parte consistente della stampa nei confronti di Orban, il Premier Ungherese, definito spietatamente un fascista, perché è stato insignito dei pieni poteri dal suo Parlamento, dominato dal suo partito, uscito vittorioso con larga maggioranza dalle ultime elezioni. Fin qui nulla di strano, ogni idea è accettabile sempre che non sia apertamente in contrasto con i fatti, altrimenti l’idea diventa semplicemente un’espressione faziosa. Ma come Orban è un fascista, mentre Conte che esercita i medesimi poteri in Italia non lo è, pur non avendo ricevuto, il Conte, alcun mandato da parte del Parlamento: qui c’è qualcosa che non quadra se la medesima azione, a seconda di chi la compie, viene valutata una volta deprecabile e un’altra accettabile. Quali sono i conti che non tornano? Ma è semplice, si tratta della sindrome del tifoso di calcio, è vecchia, nota anche ai bambini dell’asilo d’infanzia. Se un giocatore della mia squadra, con i miei colori adorati, sgambetta un avversario nell’area di rigore non è mai fallo, è stato un normale fatto di gioco, ma se la medesima azione avviene contro un mio giocatore nell’area avversaria è un fallo da massima punizione e chi l’ha commesso merita l’espulsione! Azioni identiche giudicate in modo opposto in funzione della fede cieca, assoluta, non certo razionale. Ciò può anche andar bene allo stadio o al bar, ma se queste valutazioni da sindrome del tifoso si trasferiscono nell’analisi politica … Siamo davvero precipitati in una voragine senza fine dell’irrazionalità e della disonestà intellettuale. Al limite se uno uccide ha ragione se veste una determinata casacca, è un assassino se ne veste un’altra!!! “Capisco, anch’io avevo qualche dubbio, ma che vuole, sono una donna semplice e non riesco comprendere fino in fondo queste cose. Ma mi aiuta, invece, a capire, quando possiamo pensare che finiscano tutte queste proibizioni?”. “Sciòra Maria, non ha ancora sentito che fetore, che orrenda puzza di cadaveri in decomposizione aleggia nella nostra atmosfera? Non vede che tra governo ed esperti – i nostri EVI – si continua ad agitare lo spauracchio dell’epidemia che si ripresenterà presto con maggiore virulenza, per cui state attenti a rispettare le prescrizioni altrimenti saremo ancora più severi a rinchiudervi di nuovo per mesi nelle vostra abitazioni! Non vede che sono lì ad aspettare con ansia che salga il numero dei contagiati per inasprire le sanzioni? Che vengono aumentati in modo vertiginoso i tamponi al fine di scoprire i portatori asintomatici onde sventolare in modo minaccioso il drappo rosso del pericolo incombente? Non vede che cercano di ostacolare i medici che stanno svuotando gli ospedali, i reparti di terapia intensiva, che riescono a curare a casa i malati, che hanno drammaticamente ridotto i decessi, tramite l’utilizzo di farmaci di facile accesso e di basso costo, respingendo l’emissione di protocolli che per fortuna questi stessi medici, infischiandosi della posizione governativa, applicano salvando vite umane, rispettando il giuramento che come medici hanno sottoscritto dal punto di vista morale allorché si sono laureati? Ebbene sembra che la nostra nazione sia ormai abitata da un popolo di sordi e di ciechi. Qualche timida voce che si leva è zittita attraverso l’applicazione di una spietata sordina, per cui tutto procede come prima, altro che fase due! Siamo alla fase Meno Due!”. “Scusi, ma è possibile che l’opposizione non denunci questi soprusi, che stia zitta senza replicare? Non ci credo neanche se me lo scrivi sulla carta da bollo!” “Sciòra Maria, caliamo un pietoso velo sull’opposizione. Ne abbiamo già parlato a lungo in passato fotografando un aspetto del pianeta Italia completamente desolante: l’opposizione teme di perdere consensi schierandosi apertamente contro il governo. La gente ha paura e teme che la caduta di quegli incapaci possa determinare il rischio di un peggioramento della situazione sanitaria: ha paura e la Meloni, che è un animale politico, l’ha capito, perciò usa toni al limite del dimesso, guardandosi bene dall’assumere atteggiamenti di aperta contestazione sull’operato. Lei e gli altri non hanno compreso che il popolo è stanco, vuole uscire da queste costrizioni, ma deve credere in qualcuno. Ora come ora è difficile scegliere fra la tracotanza di chi governa e l’insipienza di chi non lo fa. Il dramma Italia è questo, non esiste alternativa all’incapacità degli uni e degli altri!” “Scusi se insisto, ma alla fine non è meglio cambiare, visti i disastri degli attuali padroni del vapore?E poi mi parlava di fetore, penso si tratti di cattivo odore, a che cosa è dovuto?”. C’è solo l’imbarazzo della scelta, tanto è lungo l’elenco delle malversazioni attuate da chi ci governa. Partiamo dalla più grave che coinvolge il primo partito della sinistra italiana, segnatamente il Segretario del PD e governatore della Regione Lazio. E’ stato beccato con le mani nel pollaio, anzi già sul collo della gallina, dalle Iene che, andando a ficcare il naso nell’acquisto delle mascherine da parte della Regione Lazio, hanno scoperto che le medesime venivano acquistate a 3,60/3,90 euro/cad da una ditta che produce lampadine a led – la Ecotech - , e nell’elenco delle società che hanno partecipato al bando burletta, questa aveva offerto il secondo prezzo unitario, più cara rispetto a tutte le altre, eccetto una. Peccato che quell’una era una società praticamente inesistente il cui mentore era anche consulente della ditta di lampadine, malgrado – sue dichiarazioni alle insistenze delle Iene – dichiarasse di non capirne niente. Non solo, ma è emerso che era implicato anche il padre, istruttore di una palestra e amico intimo di Andrea Cocco, vice-capo di gabinetto di Zingaretti, al quale chiese d’interessarsi per la commessa. Il giorno successivo ci fu la chiamata del vice-presidente della regione Lazio Daniele Leodori e, guarda caso la commessa venne affidata alla Ecotech. Teniamo presente che un altro attore – l’imprenditore Filippo Moroni - aveva offerto con una serie di preventivi – ignorati dalla Protezione Civile, la funzionaria Roberta Foggia e dal capo Tulumello - la medesima merce a 1,89 euro/cad! Non solo. La regione aveva anticipato undici milioni di euro alla ditta di lampadine – sui 35 milioni dell’intera commessa – senza che ne fosse stata consegnata neppure una. Questi i fatti e lo schifo conseguente. Le Iene non si sono limitate a braccare gli autori della truffa, ma hanno anche atteso Zingaretti per chiedergli le ragioni dell’accaduto: apriti cielo! Il signore si è incavolato di brutto, ha insultato il giornalista, imputandogli di essere al servizio della Lega, di voler pescare nel torbido, di svilire la qualità del giornalismo e, senza rispondere alla richiesta di delucidazioni, è fuggito sull’auto che lo attendeva come un ladro, modo di dire quanto mai appropriato: l’allocuzione è sicuramente attinente. Si ricorda quando le dicevo che questa ossessione sull’uso delle mascherine non era altro che un enorme affare da cui ricavare un sacco di soldi? Ecco la prova provata! Ma ciò che appare incredibile è il fatto che l’opposizione non abbia cavalcato il servizio esplosivo, facendone un uso spregiudicato. No, tutto è passato in fanteria, quasi in silenzio, per cui sorge il dubbio che ci sia sotto qualche altro malaffare su queste maledette mascherine anche in parrocchie diverse”. “Rimango trasecolata, anche perché di queste cose non se ne sa niente, le conferenze stampa continuano a seminare paura e basta. Ma mi diceva che ci sono altri casi, o sbaglio?” “Certamente c’è un’altra perla che riguarda l’eccelso Commissario Straordinario all’emergenza Covid-19, il nostro Domenico Arcuri”. “Quale perla, è andato in gioielleria a comprare una collana?” “Quasi, sciòra Maria, quasi, o forse qualcosa di più prezioso. Evitiamo di sottolineare che il signore – ma perché dobbiamo chiamare signori questi individui, chiamiamoli in modo più appropriato tizi – rimane presidente di Invitalia, azienda nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, dalla quale percepisce un più che lauto appannaggio, ha ricevuto in dote anche il ruolo di commissario straordinario per il quale riceve un altro importante contributo. Ebbene nel mese di marzo le Dogane sequestrano per ben due volte due partite di dispositivi sanitari destinati all’estero e li pongono a disposizione degli ospedali italiani, in quel momento alle prese con la mancanza di quei dispositivi ritenuti fondamentali per salvare la vita dei ricoverati gravi da virus. Ma come si sono permesse le Dogane di compiere un atto così efferato? Impugna penna e calamaio e scrive in modo perentorio al direttore dell’Agenzia delle Dogane Marcello Minemma, con copia al segretario generale della Presidenza del Consiglio e ai capi di gabinetto dei ministri degli Affari Esteri e delle Infrastruttura e Trasporti, di non procedere in futuro ad alcuna requisizione a danno della Società Medtronic Italia S.p.A., la casa americana esportatrice dei sopraddetti beni prodotti in Italia. Per sua disgrazia la lettera arriva nelle mani di una giornalista che in una trasmissione/intervista del 2 maggio chiede al nostro tizio di spiegare i fatti. Ovviamente quest’individuo non spiega un bel niente, apostrofa in malo modo la giornalista chiedendole come potesse avere un documento riservato, non si premura di reperire una qualche giustificazione e le chiude, non rispondendo, perentoriamente la cosiddetta porta in faccia. La domanda che sale spontanea è ovvia: quali e quante pressioni sono state fatte dalla ditta citata per evitare ulteriori blocchi? Quanto ha pagato? Quanto sono implicate Presidenza del Consiglio e i Ministeri sopra indicati? Definire il fatto desolante significa minimizzare: è semplicemente vomitevole!” “Ma è davvero un lerciume! Lei mi deprime sempre più: ma crede che mi faccia bene questo continuo mettermi di fronte ad un mondo composto da sporchi affaristi?” “Purtroppo l’avevo detto tanto tempo fa, mi permetta di citarmi, solo che le valutazioni di allora, seppur funeree in merito alla dirittura morale dei nostri governanti, erano addirittura improntate all’ottimismo: questi non mollano la poltrona, ce li terremo fino al 2023 e ci porteranno alla rovina! Del resto ha visto la mozione di sfiducia nei confronti di quell’individuo spregevole di Bonafede, che ha patteggiato con la mafia per eliminare i disordini che erano sorti all’inizio dell’epidemia mettendo agli arresti domiciliari, con la scusa della loro salute in percicolo – sic! - dei condannati in via definitiva per reati gravissimi – omicidi plurimi di natura inqualificabile – e lasciando in galera coloro che non sono stati ancora condannati, ma sono in custodia cautelare? Niente, tutti si sono stretti intorno ad un indifendibile per conservare la poltrona: che cosa pensava che quel brav’uomo di Renzi, visti i sondaggi che lo dimezzerebbero come rappresentanza parlamentare, avrebbe votato la sfiducia? E gli altri, abbarbicati come polpi agli scogli – gli stipendi dei parlamentari non è che facciano proprio schifo – avrebbero rotto il fronte? Ma dai! Ormai il tempo delle favole è finito da un pezzo! Aggiungiamo un altro piccolo dettaglio. Il Toninelli, l’ex-ministro, ha fatto nominare un certo Massimiliano Gattoni, ex-capo della sua segreteria tecnica, in un ruolo importante dell’ANAS – retribuzione annua intorno ai 250.000 euro – dopo che nel recente passato di ministro aveva fatto nominare amministratore delegato del medesimo organismo un certo Massimo Simonini, individuo gravitante nell’area 5 stelle. Capito sciòra Maria? La corruzione sistematica in atto. Mi potrà obiettare che anche prima succedevano le stesse cose. Sono d’accordo, ma tu non puoi tuonare contro gli inciuci e la corruzione, ottieni i voti degli ingenui che ci credono, fai sedere in Parlamento centinaia di accoliti che si comportano nel medesimo modo dei predecessori di altra sponda: è una vergognosa truffa che, oltre tutto, passa sotto silenzio”. “Ma scusi, con questa settimana siamo ripartiti, siamo tornati a lavorare, anche se non tutti assieme, quindi le cose si stanno normalizzando e la vita dovrebbe riprendere come prima”. “Sciòra Maria: no. Non è cambiato quasi nulla. Il governo ha deciso – bontà sua – di elargire il bene del lavoro ad alcune categorie, altre riprenderanno, se vorranno continuare ad essere munifici, ai primi di giugno. Ma attenzione! Si riprende con tali protocolli sanitari che, per bene che vada, porteranno una perdita di redditività di almeno il 30%, con il bel risultato che il costo per il cittadino aumenterà, per la medesima prestazione, di una pari entità, mentre per i manufatti sfornati dall’industria questo incremento si ripercuoterà sulla perdita di competitività con i mercati esteri: solo delle menti malate d’incompetenza e d’improvvisazione a lei connessa potevano avere questa bella pensata! Inoltre mica sono finite le preclusioni per gli spostamenti. E qui vorrei citare ancora una volta il filosofo Cacciari che dichiara: “Ci trattano da scemi! Pensano di avere a che fare con dei bambini? Omissis … sono assurdità come il divieto di uscire dalla propria regione. Vorrei che uno scienziato mi spiegasse cosa c’entra con la mia salute il fatto che posso andare da Milano a Desenzano, ma non da Milano a Peschiera. Basta con questi padri che dicono al bambino questo si può e questo non si può!” Vede quando dicevo che questi somari pensano che il virus si fermi ai confini – qui addirittura a quelli regionali – dimostrano più che mai di saper solo ragliare. E quando dico somari so perfettamente di fare un torto a questi splendidi animali, che sicuramente si offenderebbero a morte ad essere paragonati a Conte e compagnia. Aspetti che le racconto cosa ha emesso il Ministero della Salute il 02 maggio in merito alle “Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia Covid-19 riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione. Revisione post DCPM 26 aprile 2020” Al di là di raccomandare vivamente la cremazione – un plauso alla stupidità incredibile -. Se ora si è scoperto come agisce il Covid-19 lo si deve alla lungimiranza di alcuni nosocomi che hanno eseguito numerose autopsie sulle persone decedute da virus e hanno così potuto comprendere il suo meccanismo di azione e impostare nuovi sistemi di cura che stanno abbassando in modo eccezionale gli indici di mortalità e soprattutto consentono di evitare il ricovero ospedaliero, tramite farmaci semplici utilizzabili fra le mura domestiche. Passiamo al gioiello. Al punto B si citano le “Precauzioni da adottare in via generalizzata per tutti i defunti per i quali non si possa escludere la contrazione in vita di Covid-19”. Al secondo comma cita con indubbia alta competenza scientifica: “la manipolazione del defunto antecedente la chiusura nel feretro dovrà avvenire adottando tutte le misure di sicurezza atte ad evitare il contagio tramite droplets, aerosol o contatto con superfici … omissis” Capisce, sciòra Maria, il morto può ancora respirare, fare aerosol e sputacchiare goccioline di saliva: ma chi l’avrebbe detto!!!! Guardi che è un decreto del Ministero della Sanità! Ma come si fa ad avere fiducia in questa gente? “Giuro che non capisco più niente, ma il popolo non conta? Possibile che la gente non si ribelli e non insceni manifestazioni contro queste porcate?” “Sciòra Maria, può piacere o no, ma il popolo si muove solo se è manovrato da qualcuno: nella storia non ci sono mai stati movimenti di protesta veramente spontanei. Sarò un cattivo studioso della storia, ma non ne ricordo uno che è uno. In questo caso, poi, meno che mai. Stiamo subendo uno spaventoso bombardamento mediatico, da parte di tutti i mass media, senza precedenti, tanto che anche alcuni opinionisti, che non sono completamente allineati, sull’ultima vicenda Buonafede hanno sentenziato che sia stato un bene che non sia caduto il governo in un momento del genere! Non importa se il Mattarella ha consentito che venisse proclamato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre di quest’anno - pensi che bella pacchia già assicurata per i nostri affaristi! -, grazie al giochino di cui ho parlato in premessa: facciamo tamponi su tamponi, facciamo crescere i contagiati asintomatici che altrimenti non emergerebbero, sventoliamo il drappo del terrore sul virus che non si acqueta e continuiamo a perseguitare la popolazione e a mandare in rovina il Paese. Imponiamo mascherine, guanti – superflui come dichiarato da più medici di alto livello che lavorano in prima linea e non vanno ad incassare denaro e a fare i pavoni in televisione, uno fra tutti il prof. Zangrillo, Primario di Terapia intensiva generale e cardiovascolare del San Raffaele di Milano – distanze sociali in modo tale da spersonalizzare le persone e farle diventare dei numeri insignificanti, facilmente manovrabili, perché chi non rispetta queste norme astruse è additato come incivile e colpevole. Di che? Ma è chiaro! Uno crede di star bene, ma potrebbe contaminare gli altri oppure essere contaminato! Ma se ci sono 59 milioni e settecentomila persone che non hanno niente? Pensate ad ubbidire e basta, altrimenti verrete sanzionati con multe salatissime, così imparate! Capito il discorso sciòra Maria? Mi lasci offrire alcune splendide valutazioni del filosofo Diego Fusaro su questi argomenti. La nuova cultura della mascherina è il marchio dello schiavo del nuovo regime sanitario, perché: - Cancella l’individualità di ciascuno, ci rende indifferenziati e seriali: siamo irriconoscibili. - Ci disumanizza, con la mascherina rimane solo la componente animalesca, sparisce l’animale dotato di logos. - E’ l’emblema del bavaglio di un‘auto censura che viene accettata con ebete letizia da chi è contento di autocensurarsi. Il principio del distanziamento sociale, con lo scopo della biosicurezza. - Su questo altare si sacrifica tutto: costituzione, democrazia, libertà fondamentale. Neanche il fascismo c’era riuscito!!! - Queste anime belle fucsia-arcobaleno un tempo si battevano per la libertà contro l’ingerenza del potere, ora si battono per l’ingerenza del potere per le diminuzioni di libertà, addirittura invocando i braccialetti elettronici. - Nessuno riesce a ragionare su quando verrà meno questo principio! - Sono riusciti a trasformare le masse in un gregge, un gregge che guarda solo in basso pur di sopravvivere. “Ho un grosso dubbio. Se questo Fusaro e il Cacciari, filosofi che lei mi dice orientati a sinistra, criticano in modo feroce il governo e i suoi complici, come mai non trovano nessuno che li ascolta? E poi se arriva il vaccino non è che questa storia finisce?” “La risposta se la può dare da sola rileggendo quanto riportato sopra: non vengono ascoltati, anzi sono guardati con alterigia e disprezzo perché escono dal coro, stonano, insomma. Calano loro addosso il mantello del silenzio e dell’indifferenza, praticamente azzerando la loro possibilità di trasmettere un messaggio: tenga presente l’assoluto controllo delle fonti d’informazione – sono stato censurato anch’io che sono una nullità di fronte a loro, quindi con un’infinitesima possibilità d’influenzare chicchessia -. Per il vaccino va aperta qualche piccola considerazione. In pochi mesi non si vara un nuovo vaccino. La sperimentazione sugli animali è lunga e complessa: non dimentichiamo cosa è successo con l’epidemia di SARS, per la quale vennero trovati quattro vaccini che sembravano molto promettenti sugli animali che dimostrarono una robusta risposta anticorpale al virus. Ma quando gli scienziati esposero gli animali vaccinati al virus in natura, si manifestarono risposte iper-immunitarie con infiammazioni diffuse in tutto il corpo sino ad infezioni polmonari letali. Quindi se, come si dice, a settembre dovesse essere disponibile uno o più vaccini, ci possono essere solo due ipotesi: - I vaccini erano già pronti da tempo e si è aspettato di terrorizzare – e di far morire – la gente per suscitare una corsa forsennata alla vaccinazione. - I vaccini non hanno avuto il tempo di subire un’adeguata sperimentazione, per cui potrebbero creare conseguenze nelle persone vaccinate, addirittura peggiori della malattia stessa. Non voglio spaventarla anch’io con queste considerazioni, ma ritengo opportuno esprimerle avendo qualche conoscenza in merito, grazie alle mie prolungate collaborazioni con la Facoltà di Farmacologia e di Farmacognosia dell’Università degli Studi di Milano e con alcuni dei più prestigiosi Centri di Ricerca Europei sulla cancerogenesi e sulla mutagenesi, oltre ad essere stato direttore sanitario per uno stabilimento di acque minerali. Vorrei comunque tranquillizzarla con le parole del Professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il quale afferma che il virus sta cambiando ed è molto meno aggressivo. Sempre più persone sviluppano gli anticorpi e sul nostro territorio si è raggiunta una sorta di immunità di comunità stimabile fra il 60 e l’80% della popolazione. Inoltre il 96% dei morti da Covid aveva più di 60 anni e, soprattutto, non era sano avendo sviluppato altre patologie a cuore, reni, polmoni, oppure il diabete. E’ più virulento di una normale influenza, ma meno pericoloso di Sars e Ebola. Non è ascoltato, è vero, ma è sicuramente una voce molto autorevole. Esprimo comunque il mio personale parere: da questa situazione di schiavitù non usciremo affatto rapidamente. Si ricordi che quando il cane azzanna un osso non lo molla assolutamente, digrigna i denti, lo difende con la massima energia e … attenzione che morde, eccome se morde! Infine stasera, all’imbrunire, sono andato in giardino: volevo guardare da vicino due grandi oleandri, rigogliosi con un grande numero di grappoli di fiori già pronti per sbocciare e tante foglie verdissime appena sotto, quasi ancelle ai rossi vivi che tra poco costelleranno le piante. Però in più punti dei rami slanciati verso l’alto, stazionavano molte foglie lanceolate giallastre: le ho guardate da vicino, avevano una serie di imperfezioni. Alcune erano punteggiate di macule biancastre, altre erano manifestamente avvizzite, altre ancora erano attraversate da striature. Mi sembrava che il loro aspetto giocasse un ruolo negativo sulla bellezza prorompente dell’esplosione vitale della primavera, per cui cominciai a toccarle per staccarle dai rami. Si staccavano senza fatica, alcune cadevano da sole, erano arrivate al termine del loro ciclo vitale, erano malate di vecchiaia, pur avendo superato l’inverno. Se, per errore, toccavo una foglia giovane, questa restava tenacemente attaccata e non si concedeva al facile distacco delle altre ingiallite. Vede, sciòra Maria, questo è quello che è successo e succederà per il virus: è la spietata legge della natura che elimina chi è arrivato al capolinea. Noi uomini cerchiamo di andare controcorrente, cerchiamo disperatamente di preservare il più a lungo possibile le foglie gialle lanceolate, ma sarà inutile, la legge naturale prevarrà sempre e, siccome non è prevista l’eternità, tutti noi, specialmente se non in buona salute, dobbiamo rassegnarci a compiere l’ultima mansione che ci è affidata: quella di morire. Purtroppo chi ci sta schiavizzando sta giocando sul nostro disperato sentimento della conservazione, sul nostro non volersi rassegnare al distacco, sui nostri più puliti e radicati affetti e, giocando sporco perché l’unica cosa che conta sono i propri interessi, ci vuole spingere nel tentare ciò che non è possibile e così ci tiene in pugno, facendoci fare ciò che non avremmo mai sopportato in nome della nostra libertà e delle conquiste ad essa legata. Il virus agisce in modo semplice, alfine. E’ la primavera che fa ingiallire le foglie dell’oleandro, è la debolissima forza che le stacca, è la piccola spinta verso l’abisso di chi ormai cammina da tempo sull’orlo del precipizio. Buona notte, sciòra Maria”

Roberto Bramani Araldi

Torna alle mie opere

Come acquistare le mie opere

Se siete interessati ad acquistare le mie opere entrate nella sezione "Ordini" e compilate l'apposito modulo d'ordine