Roberto Bramani Araldi

CoronavirusAttoSesto - 27 maggio 2020

60 MILIONI D’ITALIANI IMPRIGIONATI. SONO INNOCENTI! – ATTO SESTO “Non avrei mai creduto che dopo quello che mi aveva detto, che si sarebbe ritirato in un angolino per non essere una voce nel deserto, addirittura sussurrato di essere approdato sull’isolotto del faro, me la sarei ritrovata a distanza di pochi giorni. Cosa le succede di ancora così grave?”. “Sciòra Maria, non riesco a vincere lo sdegno, cosa vuole che le dica. Ho sempre avuto una grave malattia: quella di non sopportare le ingiustizie e le falsità. In questo periodo, sfruttando l’epidemia, diciamo con disinvoltura, siamo sommersi da alcuni sgradevoli aspetti integrati da atteggiamenti squallidi in molte, troppe persone: altro che usciremo migliori! Ne usciremo a pezzi, addirittura disintegrati nei valori che sino a ieri regolavano la nostra vita. Non mi obietti che di valori non se vedeva neppure l’ombra: già detto e ripetuto per giustificare gli attuali accadimenti. I valori c’erano, che poi molti li ignorassero per il loro tornaconto è un’altra faccia dello stesso problema, una specie di Giano bifronte. C’era, se non altro, il pudore dell’ipocrisia! Ora no, si manifesta, senza esitazione, anzi con la convinzione del giusto, la più feroce cattiveria. Questo preambolo per toccare un tasto che ho già sfiorato di recente: la mancanza di corretta informazione da parte dei mass-media, dominati da cricche di malaffare che alterano volutamente i fatti. Domina ormai la stampa di disinformazione. Che è purtroppo assunta come il verbo da una massa sempre più asservita e incapace di giudicare. L’ultimo esempio è la somma di giudizi sulla Svezia, che, unica nell’UE, non ha effettuato chiusure, ha permesso uno svolgimento della vita quasi in linea con quella in atto prima dell’esplosione dell’epidemia. Non ha adottato il modello Italia della messa praticamente in quarantena di un intera Nazione per 70 giorni. Per giustificare questa follia, una parte della stampa ha attaccato la Svezia, definita irresponsabile, colpevole di spargere il virus e, dulcis in fundo, punita pesantemente con un numero di morti impressionante, al primo posto nel mondo. Alcuni hanno gioito, esclamando: “Gli sta bene, così imparano a fare i cretini, speriamo che ne muoiano un bel po’ ancora di questi deficienti!” Nessun commento su frasi del genere, chi ragiona in questo modo si qualifica da solo. Peccato che sia tutto falso. I dati mondiali sulla pandemia, aggiornati alle ore 9,00 del 26 maggio, vedono la Svezia superata da molti Paesi dell’UE e da molti altri extra UE – Italia compresa -, per quanto attiene l’unico dato che può dare veramente la misura dell’incidenza della malattia – evitiamo di fare per ora altri distinguo ulteriormente demolitori della tesi del primo posto -: il numero dei decessi per milione d’abitanti. Svezia 399 decessi per milione d’abitanti Italia 544 decessi per milione d’abitanti Belgio 804 decessi per milione d’abitanti Perciò capisce che se non si incarcerano i cittadini, ma si usano solo alcuni accorgimenti – tipo l’evitare gli assembramenti – si ottengono risultati addirittura migliori rispetto alle comunità che sono state sottoposte ad un’odiosa dittatura in nome della difesa della salute rappresenta uno smacco difficile da metabolizzare. Spero che le sia chiara la bassezza di comportamenti di mass-media che avrebbero il dovere di informare esattamente e, invece per giustificare scelte manifestamente sbagliate, alterano volutamente i fatti. Altro aspetto che coinvolge tutte le istituzione italiane, stampa compresa, è la constatazione che nel 2020 in Italia non è morto nessuno per influenza. Ma come dal 2007 al 2017 – ultimo anno di cui si hanno i dati tabulati – ogni anno in Italia soccombono circa otto mila persone per influenza e quest’anno nessuna! Perbacco che caso eccezionale! Ma ancora più eccezionale e incredibile che non ci sia uno straccio di giornaletto o di programmino televisivo che faccia notare la stranezza! ABBIAMO SOSTITUITO IL DIRITTO ALLA SALUTE con IL DOVERE ALLA SALUTE, con L’OBBLIGO GIURIDICO ALLA SALUTE – Patrick Zylberman, Tempetes microbiennes - e in nome di questo assioma tutto è lecito da parte di chi governa e dovrebbe avere a cuore il rispetto del diritto alla salute e dei diritti civili che abbiamo conquistato nel 1945 uscendo dalla dittatura fascista! “Mamma mia, ma allora siamo davvero diventati degli schiavi?”. “Sciòra Maria, dovrebbe leggere la nota del filosofo Giorgio Agamben del 11 maggio sulla biosicurezza e politica, veramente illuminante e spaventosamente lucida e chiara sugli scenari che ci attendono con lo sfruttamento politico dell’epidemia. Mi permetta di ricordarle che qualcosa di simile l’avevo pur scritto, di certo con ben altra statura intellettuale. Afferma: “Si assiste al paradosso di organizzazioni di sinistra tradizionalmente abituate a rivendicare diritti e denunciare violazioni della costituzione, accettare senza riserve limitazioni di libertà decise con decreti ministeriali privi di ogni legalità e che nemmeno il fascismo aveva mai sognato di poter imporre”. Conclude poi con il parallelismo scienza/religione, la scienza non dogmatica, ma relativa, come solo sa essere la scienza medica che possiede un’intrinseca debolezza connessa alla variabile cura, soggettivamente dipendente dalla diagnosi, che può essere errata, come lo è stata nei primi tempi della nascita dell’epidemia da covid-19. Occorrerà entrare in conflitto con: “La scienza o quella parte di essa che ha assunto la forma di una religione. Il pensiero di coloro che continuano a cercare la verità o rifiutano la menzogna dominante sarà escluso e accusato di diffondere notizie false. Si vedranno nuovamente gli ignoranti calunniare i filosofi e le canaglie cercare di trarre profitto dalle sciagure che esse stesse hanno provocato.” “La religione medica non offre prospettive di salvezza e di redenzione. Al contrario la guarigione cui mira non può essere che provvisoria, dal momento che il Dio malvagio, il virus, non può essere eliminato una volta per tutte, anzi muta continuamente … omissis” Fatte queste premesse, in nome del dovere alla salute, la schiavitù non è possibile, non è probabile: è certa, a meno che i popoli non trovino la forza di ribellarsi, ricambiando la ferocia degli aguzzini con la ferocia della rivolta. “E’ una scena apocalittica: non pensavo che si potesse arrivare a questi livelli. Tutto è nero, non ci sono luci, solo il potere che non guarda in faccia nessuno, non rispetta la gente, per dominare e basta! Ma la gente si lascia calpestare così, senza reagire?” “Sciòra Maria, da quanto tempo le dico di pensare con la sua testa, di filtrare le panzane che le propinano televisioni e giornali, imbeccati dal governo e da quella massa di parassiti di EVI che il nostro premier ha pensato di foraggiare, dai quali si fa redigere i decreti che firma, con quasi assoluta certezza, senza neanche leggerli. Se li leggesse, naturalmente la cosa sarebbe molto, ma molto più grave; almeno così può addurre l’alibi dell’ignoranza. Ritorniamo a noi, ai nostri forcaioli che si qualificano come governanti. E’ stato deciso di arruolare ben sessanta mila ausiliari, volontari, non retribuiti, ma non privi di costi per il contribuente, dato che dovranno essere muniti di pettorine, dovranno essere protetti da forme assicurative contro infortuni, ecc., al fine di sorvegliare che i cittadini rispettino le norme emanate sui comportamenti attinenti la battaglia contro il virus, senza avere compiti sanzionatori: evviva, gaudebamus igitur! Per una volta c’è stata una levata di scudi contro una decisione che è impossibile definire in termini concreti se non ricorrendo al turpiloquio, ma lor signori hanno proceduto come neanche avessero udito le proteste, ma soprattutto le derisioni: indifferenti a tutto. Del resto il limite al ridicolo si è abbassato notevolmente: basta soffermarsi un attimo all’idea dell’onorevole Moretti – dico onorevole volutamente, con atteggiamento provocatorio – che ha avuto la bella pensata di far applicare delle tendine scorrevoli – che si possono abbassare e alzare a richiesta - sulle croci delle lapidi delle tombe per non infastidire i non credenti! Meno male che Crozza ha inscenato una gag televisiva spassosa e divertente, in pratica al vetriolo, mettendo in luce l’aspetto grottesco della trovata. Ma torniamo ai nostri ausiliari: bisogna festeggiare! DOPO QUASI UN SECOLO SI CREA LA MILIZIA VOLONTARIA PER LA SICUREZZA NAZIONALE MVSN, le mai dimenticate camicie nere: finalmente Mussolini è tornato !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! “Senta, stavolta non posso essere d’accordo con lei: il ministro Boccia ha detto che saranno utilizzati per spiegare le regole, per convincere che è opportuno rispettarle, non avranno altri compiti – non daranno multe, cioè - se non di portare da mangiare ai più poveri. Se sono volontari che male vuole che facciano?” “Per piacere, sciòra Maria, non faccia il boccalone! Sa cos’è il boccalone? E’ un grosso pesce d’acqua dolce, è un persico trota che viene così chiamato perché, essendo molto vorace, abbocca facilmente alle esche: ecco lei sta abboccando come un boccalone! Questi ausiliari saranno dei sorveglianti che faranno semplicemente la spia per far intervenire le forze dell’ordine al fine di colpire coloro che non rispettano scrupolosamente le direttive. E’ praticamente sfuggito di bocca al nostro Boccia, in un dibattito televisivo rispondendo ad una domanda relativa ai loro poteri – che dovrebbero essere nulli – e al fatto che la gente potrebbe ignorarli: “Possono chiamare le forze dell’ordine.” Capito cosa vengono messi a fare? Non vogliamo evocare ancora il fascismo? Citiamo allora un’altra parrocchia. Nel 1917 Lenin creò la Ceca, la famigerata polizia segreta bolscevica che aveva nella delazione una delle forme più efficaci per l’annientamento degli avversari politici. Oppure, se preferisce, entriamo, nell’atmosfera de “Il signore degli orfani”, bellissimo e spaventoso romanzo ambientato nell’attuale Corea del Nord, dove agisce il Grande Fratello – il Caro Leader – e la delazione, anche qui, è la longa manus del potere che annienta la volontà degli schiavi del regime. Compreso bene? Si può sperare in un ravvedimento? Che le norme inutili e dannose emanate e mantenute – legga il succoso articolo del prof. Donato Greco, epidemiologo e consulente dell’OMS. sulle mascherine e sui contagi da superfici, intitolato “covid-19, siamo alla fase comiche igienistiche” – possano rientrare è non solo utopico, ma impossibile: ha mai visto i fiumi risalire dalla foce alle sorgenti? Le dissi il 12 marzo di ringraziare che non le avessero messo la stella di Davide! Allora era così, adesso non più. L’abbiamo la stella di Davide, eccome! Ci hanno messo addosso le mascherine, eccola la stella che identifica non gli ebrei, bensì gli irresponsabili, gli incivili, gli untori, le persone abominevoli da additare alla pubblica esecrazione! Continueremo a vivere alla mercé degli umori giornalieri e delle convenienze politiche di mantenimento del potere e dello sfruttamento affaristico del momento, senza nulla fare se non subire. Hanno anche la sfacciataggine di dire che ci elargiscono le riaperture, quei minimi e ridottissimi ritorni a funzione che dovrebbero essere la norma e invece sono diventate l’eccezione! Ci elargiscono! Speriamo almeno che abbiano litigato con la lingua italiana, considerato l’infimo livello culturale nel quale razzolano. Guardi che mi ripeto: non sono un illuso che pensa che l’opposizione possa far meglio, anche se è veramente arduo fare peggio di adesso, ma, è noto, al peggio non c’è limite! “Siamo senza speranza, dunque?” “Al momento non scorgo spiragli. Tenga presente che stanno calando tutti i parametri epidemiologici, pur con l’enorme massa di controlli che si effettuano – siamo l’unico paese al mondo a farlo con questa intensità industriale – che inevitabilmente portano allo scoperto le persone asintomatiche, facendo crescere di conseguenza il numero dei cosiddetti contagiati. Ciò è ascrivibile, secondo molti esperti – quelli veri, non i prezzolati dal governo -, come i direttori sanitari dei nosocomi che vivono l’epidemia in prima linea e non seduti su una comoda poltrona lautamente retribuita, l’aumento stagionale della temperatura toglie virulenza al virus. Quindi meno ricoveri, meno casi gravi, meno decessi. Lei crede che lor signori avallino la tesi? Siamo diventati pazzi? Il calo è dovuto solo ed esclusivamente all’uso delle mascherine e del distanziamento sociale! Come si può dire qualcosa di diverso? Inoltre sta sorgendo un’altra patologia, già accennata qualche settimana fa e ora emersa nitidamente. Secondo alcuni psicologi sta emergendo la sindrome della capanna, cioè il timore del mondo esterno: la gente non esce più, anche potendolo e pur con le limitazioni imperanti. Ha paura anche delle ombre e ciò è spaventosamente colpevole, perché sottrae la vita alla gente, grazie alla perversione di aver suscitato il terrore che ci sta accompagnando ormai da quasi quattro mesi. Cosa sperare? Forse solo nel modello Svezia, che sembra sempre più guardato con attenzione da molti paesi: solo in quel modello possiamo sperare alfine di veder rinsavire chi, volutamente o no, ha mandato il cervello in discarica. Ma credo comunque di essere solo uno stolto a pensare in un ravvedimento di questo genere. Dimenticavo, sciòra Maria: le foglie lanceolate dei due oleandri, quelle punteggiate e con le punte avvizzite, quelle malate e invecchiate, continuano a ingiallire e si staccano da sole e fluttuano nel breve spazio che li separa dal terreno e lì si depositano. Arrivederci, cara sciòra Maria” 27 maggio 2020 Roberto Bramani Araldi

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